Un workshop utile a tirare fuori l’espressività del singolo ma al contempo a rompere le barriere che le differenze etniche di convivenza possono creare a causa della permanenza in un unico gruppo all’interno di centri di prima accoglienza.
Questa l’idea di partenza dell’evento organizzato in collaborazione con l’Associazione “Il Giardino di MeDEA” di Acireale, che ha visto i migranti ospiti del CPA di San Michele di Ganzaria protagonisti di diverse attività sulle arti espressive, utili a tirare fuori il proprio sé ma al contempo utili a incontrare “l’altro”. Dalla musicoterapia con danze africane e tribali, si è passati a giochi di ruolo, giochi sulla fiducia e sull’autostima, utili a rompere le barriere di differenza etnica e culturale, amalgamare il gruppo e creare una integrazione interna che coinvolge tutti i migranti ospiti del Centro di Prima Accoglienza.
Il tutto si è concluso con la realizzazione di “mandala”, ossia dei disegni utili a misurare all’interno di un cerchio il feedback di ciò che si è provato a livello emotivo nel corso della giornata.
«Il feedback della giornata è stato positivo, abbiamo avuto modo di riscontrarlo proprio dai mandala disegnati dagli stessi ragazzi, e abbiamo notato un cambiamento altrettanto positivo nell’atteggiamento di tutti i migranti ospiti in termini di condivisione e di interazione tra di loro anche dopo la fine del workshop» spiega Maria Grazia Geraci, Coordinatrice del CPA di San Michele di Ganzaria.
La prossima iniziativa in cantiere vedrà i migranti ospiti del Centro sanmichelese protagonisti di un corso di fotografia intitolato “Mobile Photography”, realizzato con smartphone, che si articolerà in 20 ore teorico-pratiche, alla fine del quale sarà realizzato un video che racconterà il quotidiano dei ragazzi ospiti all’interno del CPA.
«Puntare su attività collaterali, oltre a quelle già in atto e di routine all’interno dei Centri di Prima Accoglienza, diviene sempre un punto di forza, soprattutto se si tratta di workshop come quello realizzato a San Michele di Ganzaria, che si è rivelato molto utile a creare integrazione all’interno del gruppo di ragazzi che condivide gli stessi spazi, oltre che a sviluppare il senso del sé e dell’altro» asserisce Rossana Russo, Presidente della Cooperativa San Francesco.