“Il Progetto FAMI 'Formare per integrare' è un progetto molto positivo che sta riuscendo e speriamo che sia replicato da altre realtà italiane, perché sono esempio di buone pratiche che in Italia vanno incoraggiate e disseminate”. Lo ha detto Mara Di Lullo Direttrice Centrale per le Politiche dell'immigrazione e dell'asilo) che da Roma, dagli uffici del Ministero dell’Interno, ha partecipato al Seminario online di Presentazione del Progetto FAMI 2733 “Formare per integrare”, promosso dall’Istituto Comprensivo Statale “Alessio Narbone” di Caltagirone (scuola capofila del partenariato), in partnership con il Comune di Vizzini, la Cooperativa “San Francesco” s.c.s., il Dipartimento Società Cooperativa Sociale di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Palermo, “Unistudium” Società Cooperativa e il Consorzio “Umana Solidarietà” s.c.s. (Cliccando sul seguente LINK si può visualizzare e seguire il seminario online svoltosi lo scorso 13 novembre 2020).
L’apertura dei lavori è stata affidata a Paolo Ragusa (Coordinatore del Progetto FAMI 2733) il quale ha moderato il seminario online durante il quale è stato presentato “il Progetto promosso da un ampio partenariato che mette insieme le istituzioni locali, il Terzo settore e il mondo della Scuola e dell'Università. La nostra ispirazione è stata quella di consolidare l' identità territoriale inclusiva di questo territorio, elaborando un alfabeto comune dell'Accoglienza e dell’Integrazione. E il seminario online dimostra che si vuole fare sistema e si vuole fare anche rete, perché la nostra esperienza –ha puntualizzato- non vuole essere avulsa, ma mira ad essere presupposto per la costruzione di un partenariato attivo e coeso, mettendo insieme l’esperienze del territorio e le eccellenze”.
Ad aprire il ventaglio dei qualificati interventi è stato chiamato il preside Francesco Pignataro (Dirigente scolastico I.C. “A. Narbone”) il quale ha subito sottolineato che “il nostro territorio ha una grande forza che è quella di lavorare insieme. Lo dimostra il fatto che questo progetto ha messo insieme tante professionalità, dagli assistenti sociali agli insegnanti, agli operatori sociali e…anche Edison Web, conosciuta nel mondo, che ha dato un contributo importante per la realizzazione del portale e sulla formazione multimediale. I nostri insegnanti –ha aggiunto Pignataro- sono soddisfatti perchè la formazione non permette di acquisire solo un sapere tecnico che si spende nelle aule scolastiche, ma è quello di creare una community. Anche l’interesse da parte dell’Università di Palermo è testimoniato dal fatto che il progetto Fami ‘Formare per integrare” sta registrando un grande successo.. C’è un portale che va riempito di contenuti: dal Comune capofila al comune più piccolo, l’esperienze vanno socializzate, perché il progetto ha mirato a una governance attuale dei presentatori del progetto, puntando a un modello di sviluppo successivo che è quello della rete sulla quale innescare altre opportunità”.
La parola è poi passata all’assessore Maria Rosa Biondo del Comune di Vizzini che, dopo aver nel portato il saluto del sindaco Vito Saverio Cortese, ha espresso la gratitudine degli amministratori per“aver scelto Vizzini, città da sempre in prima linea in tema di immigrazione (dal 2009), poiché il progetto Fami (Fondo Asilo Migrazione e Integrazione) rappresenta un’occasione importante per tutto il nostro territorio, volto a migliorare la qualità dei servizi pubblici rivolti ai cittadini dei paesi terzi, grazie alla formazione e alla riqualificazione professionale. In questo millennio –ha evidenziato l’assessore Biondo- lo sviluppo delle competenze costituiscono le piste prioritarie verso una società sostenibile ed inclusiva. Si tratta di un percorso fondamentale che vuole scommettersi ancora sull’inclusione sociale, sviluppando una rete istituzionale, volta a migliorare interventi in materia di integrazione”
Nel corso del suo intervento, l’Assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale, Roberto Lagalla, ha esordito affermando che il Calatino Sud-Simeto “è un territorio pronto ad accogliere sollecitazioni di questo genere, basato sull’importanza dell’impegno di un terzo settore qualificato e responsabile”. Poi ha voluto “ricordare quelle che sono le opportunità per favorire la formazione dei minori stranieri non accompagnati, ma anche di tutta quella immigrazione di prima e seconda generazione che richiede un avanzamento sul piano delle competenze e sulla qualità della conoscenza, come i CPIA che hanno un ruolo fondamentale nel processo formativo di questi soggetti ed i corsi serali che trovano forte riscontri nei territorio”. Ha anche annunciato che, assieme all’assessore Scavone, si sta lavorando sul “riconoscimento delle competenze informali e non formali. Tra poco la Sicilia sarà in grado di assolvere a un compito che l’Unione europea ritiene fondamentale e cioè quello di poter dare riconoscimento formale ad esperienze di lavoro e a frequentazioni di momenti di acquisizione di competenze che, pur non rilasciando un titolo formale, possono (attraverso un bilancio di competenze) arrivare a traguardare il riconoscimento ed il rilascio di un titolo formale di qualifica professionale. Credo che questo, anche per il mondo dell’immigrazione –ha affermato l’assessore Lagalla-, possa essere un importante aggancio di inclusione, di integrazione e di emancipazione culturale. Credo pure che il vostro esperimento progettuale -rappresentato dal progetto Fami “Formare per integrare’- vada all’unisono con queste iniziative governative siciliane che hanno bisogno di sposarsi con la vivacità dei territori come il vostro e con l’originalità delle proposte”.
Il Prefetto Mara Di Lullo (Direttrice Centrale per le Politiche dell'immigrazione e dell'asilo) ha posto l’accento sia sulla “problematica migratoria… tema con cui l’Italia si sta confrontando da decenni” e sia sugli “interventi molto qualificati e molto autorevoli che hanno descritto un contesto interessante e che dimostra come questo Progetto Fami ‘Formare per Integrare’… che state presentando oggi… abbia una sinergia molto ampia, perché i soggetti coinvolti sono moltissimi, e abbia pure la vivacità di un territorio già vocato all’accoglienza. Ritengo che una progettualità come questa, tocchi tutti gli aspetti nevralgici della gestione sul territorio nell’ottica della vera e pura integrazione, rilanciata in questo momento a livello nazionale ed europea. A tal proposito –ha concluso Mara Di Lullo- il progetto Fami ‘Formare per integrare’ è un progetto ‘molto positivo’ che sta riuscendo e che speriamo che venga replicato pure da altre realtà italiane, perché è un esempio di ‘buone pratiche’ che vanno incoraggiate e disseminate. Come Ministero dell’Interno siamo molti attenti a iniziative come queste che si rivolgono all’integrazione…. Abbiamo bisogno di creare integrazione, sinergia e di fare rete e di avere le giuste professionalità”.
In rappresentanza dell’Assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, Antonio Scavone, è intervenuto Saverino Richiusa (funzionario direttivo della Regione Siciliana e Referente FAMI per il Dipartimento della Famiglie e delle Politiche Sociali, incaricato di collaborare con la Commissione Speciale Immigrazione e Italiani all'Estero) il quale, dopo aver illustrato i vari progetti sui quali è impegnato l’assessorato regionale alla Famiglia, ha dichiarato che il Progetto Fami ‘Formare per integrare’ “è importante per questo territorio, nel quale si sta sviluppando un’esperienza innovativa che… come detto dalla Di Lullo… può essere esportata, se insieme collaboriamo e troviamo i punti di contatto unitari”.
Il dirigente medico Bonaventura Renato Passalacqua (esperto in Medicina della Migrazione ed Emergenze Sanitarie), nel rappresentare i saluti de direttore generale dell’Asp 3 di Catania , Maurizio Lanza, ha puntato il dito su “questo progetto ‘Formare per integrare’ che ha un’utilità molto importante, quella dell’integrazione… che sicuramente si ripercuoterà sul territorio. Per non parlare della prevista formazione che si può rivelare utile e fondamentale per migliorare gli accessi ai servizi pubblici di coloro che arrivano come migranti. In particolare mi riferisco a due tipi di servizi pubblici: l’istruzione e l’assistenza sanitaria. L’istruzione è importante perché se non si parte dalla scuola, l’integrazione sarà sempre più difficile, specie per le persone adulte che inizialmente hanno difficoltà linguistiche, ma anche di adattamento e di abitudini. Per quanto riguarda il loro accesso alla sanità, l’Asp 3 ha creato una struttura di assistenza sanitaria ai migranti nei vari distretti territoriali. Però è importante far capire a queste persone che possono accedervi. E questo progetto è in grado di poterlo fare”.
Felice Coppolino, presidente regionale di Unicoop Sicilia, anch’esso online per seguire il seminario, ha sostenuto che gli argomenti trattati, quello dell’integrazione e della formazione, sono “estremamente importanti, su cui c’è un agrande attenzione da parte di Unicoop Sicilia. In merito alla questione dell’integrazione… dobbiamo riscoprire il concetto di integrazione e difenderlo… E puntando su Paolo Ragusa… che ha un grosso ruolo e un grosso compito all’interno di Unicoop Sicilia, tanto che è stato nominato responsabile regionale delle Politiche dell’Integrazione e della Solidarietà sociale… al quale daremo tutto l’aiuto che desidera per raggiungere gli obiettivi da raggiungere, perché per noi l’integrazione è estremamente importante. Infatti, appoggeremo il progetto Fami, poichè è un’iniziativa che persegue queste finalità”.
Dopo tali interventi, i qualificati partecipanti hanno seguito con interesse la “Presentazione generale” del Progetto FAMI 2733 “Formare per integrare”, curata daAntonio Gambuzza (Project Manager del Progetto FAMI 2733), e la “Presentazione del Portale online dedicato”, di cui si è occupato Riccardo D’Angelo (CEO Edisonweb).
Antonio Gambuzza ha presentato il progetto nei dettagli, mentre Riccardo D’Angelo –così come ha ribadito Paolo Ragusa- “ci ha rappresentato il senso del portale e della infrastrutturazione informatica del progetto, anche in termini di sostenibilità di un ulteriore prodotto che mettiamo al servizio della comunità e del territorio in una logica di sistema”. D’Angelo ha spiegato che “la Formazione a distanza dà la possibilità di usufruire di un utile e proficuo dialogo con i discenti, come i dipendenti pubblici i quali (anche fuori dagli orari di servizio) possono accedere ai contenuti che comunque resteranno sempre disponibili online e quindi consultabili… Questa è un’iniziativa animata da una grande capacità progettuale che lascerà il segno!”.
A conclusione dei lavori, il professore Francesco Pignataro non ha nascosto la propria soddisfazione per la partecipazione al seminario online su un progetto che si propone già come “un modello culturale da seguire. Anche perché una seria politica di integrazione e di sviluppo del Paese –ha puntualizzato- non può non tener conto che il fenomeno va conosciuto e va inserito nei contesti adeguati e, dunque, non va demonizzato o esaltato, guardando meglio allo sviluppo delle prossime generazioni”.
Infine, Paolo Ragusa (Coordinatore del Progetto FAMI 2733) ha dato “appuntamento al prossimo 27 novembre”, chiudendo i lavori con lo sostenere che “il seminario online di oggi ci gratifica e ci soddisfa, perché dimostra che questa idea del sistema, del fare rete si va consolidando. Questo impegno per qualificare l’attività della pubblica amministrazione con il Terzo settore sarà un’attività che porteremo avanti, per rendere sempre di più la nostra società inclusiva ed accogliente”.