6 ott 2021
L’uomo si è sempre spostato alla ricerca di un luogo di accoglienza dove vivere, sentirsi al sicuro, essere rispettato ed essere libero di esprimersi. Anche il sommo poeta Dante Alighieri è andato in esilio e ha vissuto un dramma simile a quello vissuto dai beneficiari accolti nelle strutture di Raddusa e San Cono che fanno capo al Progetto "Vizzini ordinari", gestite dalle Cooperative sociali "Opera Prossima" e "San Francesco".
Nell'ambito di questo progetto promosso ed organizzato per celebrare quest'anno il 700° anniversario della sua morte, grazie all'attenta, paziente e qualificata guida delle educatrici e delle insegnanti, i beneficiari hanno partecipato a un laboratorio formativo interno volto alla conoscenza della vita e delle opere di Dante Alighieri. Gli stessi ospiti, ai quali sono stati letti e spiegati alcuni passi salienti della Divina Commedia, sono stati coinvolti anche in un laboratorio creativo finalizzato alla produzione di un cortometraggio durante il quale è stato inscenato il viaggio simbolico affrontato da Dante, confrontato con quello reale e spesso drammatico affrontato dai migranti che hanno partecipato alle riprese nei panni di attori, aiuto regia e fotografi. Le scene del cortometraggio sono state girate dall’educatrice Amelia Certo, presso la diga "Don Luigi Sturzo" (Lago Ogliastro), nel territorio che si trova fra Raddusa e Aidone.
Gaetana Pagana, coordinatrice del SAI Progetto "Vizzini ordinari" di Raddusa, fa sapere che “i beneficiari che vivono nelle strutture dei due centri SAI gestiti dalle Cooperative sociali 'Opera Prossima' e 'San Francesco' hanno approfondito la vita e la Divina Commedia di Dante Alighieri, mettendo in risalto le differenze e i punti in comune tra i rifugiati di un tempo e quelli di oggi. E’ stato bello -afferma Gaetana Pagana- vedere i miei ragazzi interessati a questo argomento e la loro partecipazione al progetto è stata molto attiva”.
L'educatrice Amelia Certo dello stesso centro SAI Progetto "Vizzini ordinari" di Raddusa ci tiene a far sapere che ““durante il progetto 'Dante', i nostri ragazzi sono stati i principali protagonisti di un cortometraggio di sensibilizzazione che abbiamo realizzato con un duplice obiettivo: far riflettere su cosa hanno in comune Dante e i richiedenti asilo e su chi sono le persone che arrivano nel nostro Paese, affrontando un drammatico viaggio, pieno di peripezie e sofferenze, dubbi e amare verità, come simbolicamente si evince dal viaggio immaginario di Dante che può essere accostato per certi versi al percorso migratorio dei ragazzi che vengono accolti nei nostri centri di accoglienza". Salvo Cona